Curiosità

Alla scoperta dello spumante

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La storia dello spumante 

La storia dello spumante italiano risale al giovane commerciante di vini Carlo Gancia nel 1850, il quale volle sperimentare il metodo champenoise sui vitigni del moscato bianco in Piemonte.

Anche se di spumante se ne parla anche nella Bibbia e che recita: “Una coppa ove spumeggia un vin è sostenuta dalle mani dell’Altissimo, da Javhé, in segno di devozione e di riconoscimento”.

Già nell’antica Roma era conosciuto il “vino con la spuma”, prodotto tramite un processo di produzione più embrionale, affinatosi con il tempo. Venivano distinti in:

Aigleucos: uno spumante ottenuto dalla fermentazione del mosto con il miele in delle anfore che riposavano in acqua fredda per rallentare tale processo.

L’ancinatico: si differenzia per il tipo di uve utilizzate, le quali dovevamo risultare appassite.

Metodi di produzione dello spumante

Lo spumante si ottiene dalla rifermentazione di un vino già pronto al quale si aggiungono lieviti e zuccheri. La rifermentazione può avvenire attraverso:

Metodo classico o Champenoise: la rifermentazione avviene in bottiglia;

Metodo Martinotti o Charmat: rifermentazione in autoclavi (grandi recipienti mantenuti sovrapressione).

Il metodo più famoso e utilizzato è il Classico, grazie al quale viene prodotto lo Champagne e i migliori spumanti secchi italiani (tra cui il Prosecco).

Le uve utilizzate per la produzione dello spumante possono essere sia bianche, (ad esempio l’uva vermentino), che nere (ad esempio il pinot nero), e vengono raccolte circa un mese prima della maturazione definitiva.

Successivamente l’uva verrà pigiata e pressata, così che il succo ottenuto da queste fasi sarà pronto per la prima fermentazione.

Il vino bianco verrà rifermentato (procedura definita detta anche presa di spuma) nelle bottiglie provvisoriamente e conservato a 10° – 12° tra i 2 e i 6 mesi.

Il tappo utilizzato per chiudere la bottiglia (bidule) raccoglierà i lieviti.

Il vino maturato (già diventato spumante) sarà sottoposto alla fase del rémuage, la cui funzionalità è la rimozione delle fecce dalla bottiglia eliminate tramite stappatura. Le bottiglie vengono messe a testa in giù su degli appositi contenitori di legno e vengono ruotate giornalmente attraverso delle macchine o manualmente.

Le bottiglie vengono rovesciate rapidamente, stappate ed inserite in dei congelatori.

Infine le bottiglie verranno tappate ed etichettate.

Nel metodo Martinotti o Charmant si prediligono le uve aromatiche, come il moscato, la malvasia o il brachetto.

AutoclaveLa fermentazione in autoclave è molto rapida, dura circa 15-20 giorni. Una seconda autoclave (collegata alla prima) riceve il vino rifermentato, filtrandolo ed eliminando la feccia ed una  terza sarà collegata in sovrapressione per evitare di perdere l’anidride carbonica.

Per la tappatura si utilizzano sia i tappi in sughero che in plastica, poiché il prodotto verrà consumato in breve tempo.

Un accenno va agli spumanti rosati, i quali costituiscono il 7% della produzione totale. Questa tipologia di spumanti si rivolgono ad un pubblico giovane, essendo caratterizzati da una nota dolce. I metodi seguiti per la lavorazione sono sempre quelli menzionati in precedenza, una volta scelte le uve e data la colorazione rosata al mosto.

Il Pinot Noir è un vino che si presta benissimo alla spumantizzazione in rosé fornendo profumi e fornendo aromi particolari, quali lampone, frutti di bosco e ribes.

Gli spumanti bianchi (ben il 90% della produzione) restano ancora quelli più pregiati ed eleganti.

Quando e come abbinare lo spumante

Una volta scelto il bicchiere adatto, dal mezze-flûte al calice flûte, ricordiamoci di servirlo ad una temperatura compresa tra gli 8° e i 12°.

Tendenzialmente gli spumanti vanno indicati con i dolci, nei momenti di festa o durante l’aperitivo, si accompagna con le pietanze dai condimenti grassi o anche con molluschi. Un ottimo riso ai frutti di mare sposa alla perfezione le bollicine.

PROSECCO VS SPUMANTE

Zona di produzione 

Lo spumante è un metodo di produzione del vino applicato in diverse aree geografiche a differenza del Prosecco DOC E DOCG alla quale ci si deve riferire ad una specifica zona di produzione tra le regioni di Friuli e Veneto.

Uvaggio

Lo spumante

Lo spumante può essere prodotto da diverse tipologie di uve (Chardonnay, Pinot, ecc), mentre il prosecco viene prodotto solamente da uva glera (sono accettati nel DOC blend con Verdiso, Pinot grigio, nero o bianco ma la base deve essere composta in maggioranza da glera).

Metodo di spumantizzazione

Ricordiamo che lo spumante segue due metodi di produzione:

  • Metodo classico  (champenoise): con rifermentazione in bottiglia (Champagne, Trento DOC, Franciacorta etc.)
  • Metodo Charmat o Martinotti, con rifermentazione in autoclave

Il prosecco invece viene prodotto esclusivamente con il metodo Martinotti.

NON TUTTO IL PROSECCO E’ SPUMANTE! Nell’area di produzione del Prosecco DOC vengono creati alcuni Prosecco “non spumanti”, come il Prosecco Frizzante Spago DOC o il Prosecco Tranquillo (che non prevede le bollicine).

E tu conoscevi tutte queste differenze? Scrivilo nei commenti nell’attesa di un nuovo articolo!

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